giovedì 27 novembre 2014

Sulle persone negative


Nella vita incontrerai delle persone con il super potere di fare apparire sbagliato tutto quello che fai. Demoliranno e scoraggerrano ogni tua attività.

Non parlo dei genitori, che cercano di dissuaderti da quelle cose che credono non ti porteranno nulla di buono: loro agiscono in buona fede (spesso comunque sbagliando di brutto, come la madre di Rocco Siffredi che lo rimproverava quando si chiudeva un bagno a masturbarsi).

Intendo gli individui tristi, frustrati che vedono merda ovunque tranne nelle cose che fanno loro.
Lodano le loro piccole imprese (tipo essere riusciti a 34 anni ad andare in bici senza le rotelle) e ridicolizzano le tue (come aver saltato il Grand Canyon su di un monopattino).

"Che vuoi che sia" "Non è niente di particolare" "Cosa c'è di esaltante in tutto questo" "Non ci riuscirai" "È inutile" sono solo alcune delle frasi costantemente nelle loro bocche.

Hanno una vita triste, trascorsa senza aver combinato nulla che sia degno di nota. L'unico modo che hanno trovato per far sopravvivere il loro ego, non potendo elevare troppo i (miseri) traguardi da loro raggiunti, è di abbassare tutti quelli degli altri.
Anche nella sfiga sono capaci di voler primeggiare: se gli spieghi che hai l'ebola e loro un banale raffreddore, sono capaci di dirti che almeno per la tua malattia c'è una cura sperimentale, mentre loro devono aspettare che passi da sola.

Se mai incontrerai uno di questi individui (e succederà di sicuro, perché sono ovunque, anche tra i tuoi amici) devi fare una sola cosa, senza pensarci troppo: mandarlo a fanculo con fermezza e decisione.

Cordialità, 
Il Triste Mietitore

lunedì 24 novembre 2014

Pace fatta con il tofu


Il primo problema da quando ho iniziato la mia (semi forzata) dieta vegetariana è stato l'assunzione di proteine. Nella carne abbondano, nei clorofilloidi un po' meno. O meglio, sono presenti in abbondanza nei legumi, come fagioli, lenticchie, ceci etc.
Consumare molti legumi presenta tuttavia varie controindicazioni non trascurabili, quali muoversi come un hovercraft, svegliarsi con le lenzuola sul lampadario (ed un pungente odore di periferia di Bombai in camera da letto) o - per le signore - essere protagoniste di scene con la gonna alzata alla Marilyn Monroe con una colonna sonora decisamente poco appropriata.

In effetti esiste un alimento ricco di proteine e privo di questi effetti collaterali - il tofu - ma sinceramente mi faceva schifo. Quello che ho acquistato al discount sapeva di niente, lo zero assoluto del sapore. Concentrandosi si avvertiva solo un leggero retrogusto di sciacquatura di calzini. Vera spugna del gusto, mi risultava impossibile da insaporire: il maledetto rigettava sale, salsa di soia ed altri condimenti, anche in grandi quantità. Secondo me, sfruttando sapientemente queste sue proprietà annullatrici, si poteva con successo usare per togliere le macchie di sugo dalle camicie, pulire le spiagge inquinate dal petrolio, cancellare il buco nell'ozono ed il debito pubblico: tutto fuorché usarlo come pietanza.

Odiavo il tofu ed ho dichiarato questa avversione sin dal mio primo post sulla dieta di questo blog. Post che è stato notato da Marco Bianchi, chef scienziato (così dice lui) e gran figo (così dice la mia ragazza, con non poca gelosia da parte mia), che su Twitter mi è giunto in soccorso suggerendomi una ricetta per vincere l'avversione verso questo alimento ed integrarlo con gusto nella mia dieta.
Il piatto che mi ha suggerito Marco è la parmigiana fredda con crema di tofu e sesamo, che trovate - con tanto di video - a questo indirizzo.
Una ricetta simile a questa crema di tofu, ad onor del vero, mi era stata suggerita da molti di voi nei commenti ai miei articoli sulla dieta vegetariana, e già si avvicinava molto (a giudizio soggettivo del mio palato) a qualcosa di gustoso.
Questa però la supera di gran lunga. Rispetto alla vostra troviamo come ingredienti l'aglio, succo di limone ed acciughe. Quando ho letto "acciughe" una lacrima ha solcato il mio viso. Mi ero fissato talmente nella dieta vegetariana da rinnegare qualsiasi animale: la sera, quando tornavo a casa, accarezzavo le piante invece del gatto.

"Acciuga", una parola così semplice (e sensuale alle mie orecchie) mi ha aperto gli occhi, facendomi vedere il vero scopo della mia dieta: trovare equilibrio fisico (sulla bilancia specialmente) e di salute, non buttarmi in una crociata indiscriminata contro tutte le proteine animali.

Per preparare questa crema in modo degno, ho deciso di comprare del tofu naturale di qualità. Di nuovo grazie ai suggerimenti che mi avete mandato, ho preso un panetto di marca "Fonte della Vita" dalla mia erboristeria di fiducia. Per studiare bene come reagiva ai condimenti (sono diffidente, visti i precedenti) ho anche provato della stessa marca un tofu lavorato, i tofumini alle olive e mi sono sembrati molto gustosi anche con le poche olive che sembravano includere: questo primo approccio mi ha aiutato a dosare bene gli ingredienti della ricetta di Marco in base ai miei gusti. In particolare ho sciacquato con cura le olive (verdi, dato che la ricetta le lasciava a propria discrezione) ed i capperi per evitare che la crema risultasse troppo salata.

Preparare il piatto è stato facilissimo: mi è bastato un banale frullatore per la crema ed un po' d'occhio ad aggiungere la giusta quantità di acqua per ottenere un composto cremoso. Ho dovuto accendere i fornelli solo per il tempo necessario a grigliare le melanzane ed in pochi minuti ero già pronto ad assemblare il piatto. In totale ci avrò messo neppure 20 minuti, 25 perché mi sono divertito un po' a decorarlo con i semi.



Il risultato è stato decisamente soddisfacente: la crema - grazie ai sapori forti delle acciughe e dell'aglio - è davvero gustosa e saporita e si sposa benissimo con le melanzane (di cui sono ghiotto). Inoltre, non dovendo trafficare troppo con i fornelli, è qualcosa che posso preparare velocemente. Se devo essere critico ha un solo difetto: è un piatto per lo più estivo.
Marco, mi passi anche la ricetta di un piatto caldo sempre a base di tofu?

Cordialità,
Il Triste Mietitore 



giovedì 6 novembre 2014

Due opinioni sul film no-profit Vittima degli eventi


Ieri sera ho deciso di guardare Vittima degli eventi, il film no-profit basato su Dylan Dog che sta spopolando in questi giorni: siccome è su Youtube ho preso il tablet, mi sono infilato a letto sotto le coperte ed ho iniziato la visione.

Dopo 30 minuti mi sono svegliato dal mio stesso russare, con l'iPad - che mi faceva da cuscino - tutto sbavato. Ho riprovato ancora e questa volta è stato il gatto a destarmi, zampettando sulla tastiera del tablet abbandonato sulle mie ginocchia (gli ultimi tweet credo li abbia scritti lui).
Insomma, non è che il film mi abbia preso particolarmente.

Stamattina, a mente sveglia e con 2 caffè in corpo, sono finalmente riuscito a terminarlo e posso quindi esprimere una serie di critiche obbiettive (anche addormentarsi durante la visione è una critica comunque):

  • La storia è banalotta anche per 50 minuti di film. E' qualcosa che poteva benissimo essere narrata in 10 minuti: i restanti sono di contorno in questo contesto. Con quasi un'ora a disposizione si poteva fare di più.
  • L'aiuto a cui ricorre Dylan per sbrogliare la matassa è da facepalm prendendo la rincorsa da Londra fino a Roma. Non voglio svelare nulla, ma nello sport si chiama doping.
  • Da Londra a Roma si diceva: il film è appunto ambientato nella capitale d'Italia. Se all'inizio questa licenza degli sceneggiatori mi ha fatto un po' storcere il naso, devo dire che poi alla fine non mi ha dato così tanto fastidio come mi aspettavo. Anche perché probabilmente c'erano delle assurdità più grosse da notare.
  • L'attore che interpreta Dylan non è assolutamente adatto alla parte. Non parlo di recitazione (si sente un po' marcato l'accento romano, ma siamo a Roma, cazzo), ma di fisicità. E' troppo in carne. Non ha gli zigomi pronunciati come converrebbe. E' alto un metro ed un mirtillo, oppure Groucho è un fottuto Watusso. Insomma, non è Rupert Everett di Dellamorte Dellamore.
  • Le gag con Groucho sono roba che a confronto Colorado Cafè è Drive In: orribili, banali, superflue e noiose. Quindi tecnicamente hanno reso bene il personaggio.
  • Gli attori famosi che si sono prestati a questo film senza fine di lucro hanno svolto un lavoro egregio. Anche troppo: la loro recitazione professionale contrasta decisamente con quella amatoriale degli altri.
  • Il comparto effetti speciali, la scenografia e la fotografia sono ineccepibili.  
  • Il finale è fastidioso come una palla che esce dalla mutande.

Nonostante queste aspre critiche devo ringraziare il regista per non aver stuprato il personaggio di Dylan Dog: è stata come una penetrazione con lo sputo al posto della vasellina, ma già questa è una cortesia che gli altri film commerciali si sono ben guardati dall'applicare.

Cordialità,
Il Triste Mietitore

mercoledì 5 novembre 2014

"Pensate che inculata se l'araba fenice venisse sotterrata" ed altri 10 aforismi



Le colpe dei padri ricadano sui figli. In particolare se hanno sempre votato DC.

Mi sono svegliato presto per ammirare la magia dell'alba. Voglio indietro i soldi del biglietto.

Mi sono reso conto che né io né la mia ragazza abbiamo foto l'uno dell'altra sul cellulare, ma solo del gatto. Siamo fidanzati con lui.

Se tutti siamo d'accordo, io baratterei l'erezione mattutina con una più utile serale.

La pioggia è uno stato d'animo. Ma aprite lo stesso l'ombrello.

Comunque Ermione, mentre D'Annunzio declamava "La pioggia nel pineto" era sul divano con un plaid e della cioccolata calda.

Prima di rispondere ad un insulto, conta fino a dieci. Scandendo bene ciascun numero con un cazzotto nei denti.

A letto sono un mostro: russo, sbavo e scorreggio.

Il mondo andava meglio quando He-man ci spiegava la morale al termine delle puntate del cartone.

Non mi interessa sapere come uno scoglio riesca ad arginare il mare, ma come faccia un pensionato a trovarsi in fila alle Poste sempre prima di me.

Cordialità, 
Il Triste Mietitore

martedì 4 novembre 2014

Due parole su Brittany.

Fa molto scalpore la vicenda di Brittany Maynard, l'insegnante statunitense che è ricorsa al suicidio assistito appena 24 ore fa, dopo che le era stato diagnosticato un tumore incurabile al cervello.
Si ripete che la vita è sacra, ed è un'affermazione giustissima: decidere cosa fare della propria vita è un sacrosanto diritto di ciascun individuo.
Chi preferisce ad un addio lento ma inesorabile un veloce commiato, dovrebbe poterlo fare in libertà e senza critiche.
C'è una massima dell'Hagakure che recita "Solo la fine è importante in tutte le cose": gli ultimi momenti di una malattia così devastante sono orribili e - oltre alla sofferenza fisica - lasciano un tremendo ricordo nella memoria delle persone care che assistono impotenti alla fine della persona amata.
È la stessa ragione per cui molte persone, quando viene a mancare un parente, decidono di non andare a dare alla salma l'estremo saluto nella camera mortuaria: si vuole ricordare l'estinto in vita; vederlo esanime sarebbe un'immagine così forte da sovrastare tutti i ricordi di quando era a fianco a noi.
Andarsene il più tardi possibile, ma prima di raggiungere il punto in cui la vita non può più essere definita tale, è scegliere di risparmiare ai propri affetti un'ulteriore dolorosa prova: è una decisione difficile, sicuramente discutibile, ma coraggiosa e che racchiude tanto amore per la vita delle altre persone.

Cordialità,
Il Triste Mietitore

lunedì 3 novembre 2014

Un gatto come giudice dei miei piatti: 5 osservazioni sulla mia dieta vegetariana


La mia dieta vegetariana (non vegana, che io tifavo per Goldrake) prosegue tra rinunce, ostacoli, soddisfazioni e qualche piccolo sgarro. Ecco 5 ulteriori osservazioni a due settimane dell'inizio:


  1. Ho decretato che il giudice inappellabile della qualità del cibo è Ryuk, il mio gatto. Una volta preparato un piatto lo lascio sul tavolo ed osservo la sua reazione: se si avvicina incuriosito sono riuscito a cucinare qualcosa di goloso, se non lo degna di uno sguardo mi rassegno a mangiare una schifezza. Per adesso ha approvato lo spezzatino di seitan, la parmigiana di melanzane, le lasagne al pesto e varie zuppe di legumi. Ha bocciato le cotolette e gli hamburger di soia, tutta la frutta in generale ed il tofu: in particolare per questa pietanza ho dovuto fermarlo prima che cagasse nel piatto.
  2. Ho fatto un'importante scoperta: criticare la dieta tradizionale - fatta di carni bianche, rosse e pesce - non migliora in alcun modo i piatti vegetariani che mangio, a dispetto delle veemenza e di quanto sia bravo a rompere le palle al mio prossimo. Ho raccolto dati a sufficienza per scoraggiare chiunque, vegano o vegetariano che sia, dal farlo: mangiatevi la vostra verdura senza cagare il cazzo a nessuno. 
  3. "Se sei incerto, friggilo: sarà comunque buonissimo".
  4. Sabato dovevo andare a Lucca Comics e non mi ero attrezzato per i panini: a casa dei genitori della mia ragazza c'erano degli affettati ed ho ceduto alla tentazione. Via, dopotutto una volta ogni tanto non muore nessuno (credetemi, sono un esperto). Per fare sì che questa rara eccezione valesse la pena, nel mio panino ho fatto stare tutti i tipi di affettati conosciuti al genere umano: salame, prosciutto, coppa, mortadella e lardo. Ho chiamato la mia composizione "Sgarro".
  5. Aver introdotto verdure, legumi e frutta in grande quantità nella mia dieta sembra sortire curiosi effetti sul mio intestino: vado in bagno con la forza e potenza di una mandria di bufali selvaggi, lasciando lo stesso odore al mio passaggio. Spero sia solo un periodo di assestamento perché rischio seriamente di rovinare delle amicizie se faccio la cacca in casa di un amico.


Cordialità, 
Il Triste Mietitore